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  • Adeguamento liturgico della Cattedrale di Belluno

    La proposta di adeguamento liturgico racconta una dinamica che dall’altare, luogo del grano, del pane,  del dono di vita, posizionato centralmente rispetto alla cupola soprastante il presbiterio antico, si rivolge verso l’ambone, luogo della parola che è anch’essa origine della fecondità e della vita, nutrimento, e poi alla cattedra, dove la parola diventa insegnamento. Il corpo, la parola, il magistero trovano forma plastica nei nuovi fuochi liturgici, posizionati e integrati con il presbiterio antico per trasmettere la capacità di rinnovamento in continuità con la tradizione.
    Gli arredi sacri sono realizzati in pietra del Cansiglio e mosaico in oro giallo.
    Nell’altare, la tessitura in oro giallo rimanda all’idea del grano e quindi al pane, simbolo del corpo di Cristo. L’immagine della tomba vuota viene evocata nell’ambone attraverso un processo di astrazione. Sul lato rivolto verso la chiesa, una grande lastra di pietra con superficie “a spacco” trasla verticalmente simulando lo scostamento della pietra dalla tomba di Gesù, svelando in questo modo l’interno del sepolcro, trattato con mosaico d’oro con andamento sinuoso, riferimento alla luce che entra nella tomba e illumina le vesti del Cristo risorto. Il movimento delle tessere musive ritorna nella sede del vescovo ad evocare il tema del drappeggio del mantello di San Martino di Tours a cui è dedicata la Cattedrale e il cui insegnamento di carità viene ripetuto e rinnovato proprio dalla Sede episcopale.

    Cliente: Diocesi di Belluno-Feltre
    Anno: 2021
    Luogo: Belluno, Italia
    Progetto architettonico: AFSa (Antonio Acocella, Alessandro Falaschi, Pietro Seghi), Clemente Nativi
    Artisti: CaCO3 (Âniko Ferreira da Silva, Giuseppe Donnaloia, Pavlos Mavromatidis)
    Liturgista:
     Padre Matteo Ferrari
    Collaboratori
    : Tommaso Fressoia, Giorgia Giovi, Silvia Roseto
    Immagini: Prospettica